Happy Birthday Baladì

Una delle tantissime Orchestre che si alterneranno sul palcoscenisco del TEMPIO del ballo
SELENA VALLE e la sua orchestra con la coinvolgente animazione in pista di Giovanna e molti altri.

Cena e Dopocena con menu Pizza e Pesce.

Menu pizza 15 € (patate, crostini giropizza bevande)

Menu pesce 20 € ( antipasto freddo, caldo primo e frittura bevande)

INGRESSO AL BALLO 10 € con drink fino a mezzanotte

Colazioni e brioche calde da 00:30

Piccola Biografia.

Con una media di 130 serate all’anno, nel nord e centro Italia, la cantante veronese Selena Valle è una protagonista del fenomeno del liscio in provincia e un’osservatrice attenta.

«Sono in giro da sei anni con la mia orchestra, e da 12 canto da professionista», spiega la giovane artista che vive a Corrubbio di Negarine, in Valpolicella.

Oltre ai tour, incide album e singoli.

«Il mio nuovo brano, “L’amore è”, parla delle quattro stagioni dell’amore e ho voluto che il videoclip fosse girato proprio a Verona.

Anche il ballo popolare è adatto a tutte le stagioni della vita.

E non parlo solo di liscio ma di latinoamericano e di altri ritmi.

Nel repertorio della mia orchestra, infatti, ho una serie di brani di lisco tradizionale ma negli ultimi anni ho incluso anche balli latini e moderni.

Suoniamo, come dire, a 360 gradi».

Oltre a Selena, titolare con Roberto dell’orchestra, troviamo anche Cristiano (voce, pianofo e fisarmonica), Claudio (tromba e trombone), Lisa (sax e clarinetto), Sara (basso), Roby (chitarre), Rino (fisarmonica e tastiere) e Jonni (batteria).

«Nel 2012 abbiamo tenuto 140 concerti, concentrati d’estate più che d’inverno.

Se vogliamo suonare, dobbiamo spostarci e “macinare” chilometri su chilometri.

A Brescia, come locali, c’è il Plaza; a Mantova il Mascara; e in provincia di Verona abbiamo per fortuna il PalaCover».

E a Villafranca Selena suona spesso perchè, come conferma, «il posto è indovinato: per proposta musicale (il liscio tradizionale va conservato), per posizione e per qualità.

Ma se è giusto mantenere la tradizione, è necessario portare un po’ di novità, per attirare il pubblico più giovane.

Per questo noi facciamo, oltre a una sezione di liscio, anche balli latinoamericani.

Da un paio d’anni in qua, sono cambiati i gusti della gente e s’è abbassata l’età.

Abbiamo inserito così ritmi latini come bachata, cumbia, beguine e “cico cico”.

E visto che i più giovani vogliono balli di gruppo, abbiamo inserito anche un brano country».

Ma in questo modo non viene a mancare il bello del ballo, cioè il contatto?

«Forse sì.

Nelle sale da ballo sta venendo a mancare un po’ la coppia.

Lo stile di vita è cambiato e oltre ai single, dobbiamo includere anche separati, divorziati; insomma, il quadro è cambiato.

Forse anche per questo adesso attirano di più i balli di gruppo e sono scomparsi i lenti».

Ci si può spingere perfino a cantare in dialetto.

«Sì, con la mia canzone, “La lettera”, che eseguo spesso dal vivo, ho partecipato alla selezione del Festival di Sanremo 2011, nello speciale concorso dedicato al dialetto per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

E “La lettera” in veronese è finita tra le dieci canzoni dialettali più belle

Happy Birthday Baladì

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